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Sensore Di Pressione Differenziale Auto: Cos’è, Come Funziona E Sintomi Di Guasto

Sensore di Pressione Differenziale Auto: Cos’è, Come Funziona e Sintomi di Guasto

Il sensore di pressione differenziale (spesso abbreviato in DPF Sensor) è un dispositivo elettronico utilizzato nei veicoli moderni, in particolare nei motori diesel. Questo sensore misura la differenza di pressione tra due punti del sistema di scarico, tipicamente prima e dopo il filtro antiparticolato (DPF). In alcune applicazioni è anche chiamato sensore di pressione dei gas di scarico, ma il principio rimane lo stesso: rilevare variazioni nella pressione per valutare lo stato del sistema di scarico e controllare l’efficienza della combustione e della depurazione dei gas. l sensore di pressione differenziale ha principalmente tre funzioni:

Monitoraggio del DPF (Filtro Antiparticolato): Misurando la differenza di pressione ai lati del filtro, il sensore rileva il grado di intasamento del DPF. Se la differenza è troppo alta, il filtro è ostruito da fuliggine e viene avviata una rigenerazione automatica.

Controllo delle Emissioni: Fornisce dati alla centralina motore (ECU) per ottimizzare l’iniezione, la sovralimentazione e l’EGR (ricircolo dei gas di scarico).

Diagnostica: In caso di guasto o valori fuori tolleranza, può attivare una spia motore e registrare un codice d’errore, facilitando la manutenzione.

Il sensore è collegato tramite due tubi (spesso in gomma resistente al calore) al tratto di scarico:

– Ingresso “High Pressure”: posto prima del DPF, dove la pressione è maggiore.

– Ingresso “Low Pressure”: dopo il DPF, dove la pressione è più bassa.

Il sensore misura la differenza tra i due valori e invia un segnale elettrico analogico o digitale alla ECU. Quest’ultima lo interpreta per valutare il livello di intasamento del filtro. Spesso il sensore è progettato per resistere ad alte temperature e a condizioni ambientali ostili. Esistono diverse tipologie di sensori pressione differenziale: Analogici, che producono un segnale in tensione proporzionale alla pressione (es. 0-5V). Sono più semplici, ma meno precisi. Digitali (CAN o LIN): hanno una comunicazione seriale con la ECU, permettendo maggiore accuratezza e diagnostica integrata. Combinati: integrano anche sensori di temperatura gas di scarico, migliorando la precisione nel calcolo della rigenerazione del DPF.

Principali Difetti e Guasti Comuni

Come ogni componente elettronico, anche i sensori di pressione differenziale possono guastarsi. Ecco i problemi più comuni:

Ostruzione dei tubi di pressione: fuliggine, condensa o cristalli di AdBlue possono bloccare i condotti. I sensori di pressione differenziale nei veicoli, in particolare quelli destinati al monitoraggio del filtro antiparticolato (DPF), possono presentare diversi difetti e guasti comuni che compromettono il funzionamento del sistema di scarico e la gestione delle emissioni. Uno dei problemi più frequenti è l’ostruzione dei tubi collegati al sensore, causata dall’accumulo di fuliggine, condensa o cristalli di AdBlue. Questi depositi possono impedire una corretta misurazione della pressione, portando a letture errate e, di conseguenza, a una gestione inefficace della rigenerazione del DPF.​

– Errore di lettura: dovuto a guasti interni, degrado del sensore o corto circuito. Un altro difetto comune riguarda il degrado del sensore stesso, dovuto all’esposizione prolungata a temperature elevate e a vibrazioni del motore. Queste condizioni possono danneggiare i componenti interni del sensore, compromettendo la sua capacità di rilevare con precisione le variazioni di pressione. Inoltre, problemi elettrici come cortocircuiti, connessioni allentate o cablaggi danneggiati possono interrompere la comunicazione tra il sensore e la centralina del motore, generando codici di errore e attivando la spia di avaria motore.​

– Corrosione o rottura dei tubi: perdite che falsano la misura.

Problemi di cablaggio: connettori ossidati o fili interrotti.

È importante sottolineare che un sensore di pressione differenziale malfunzionante può impedire la corretta rigenerazione del DPF, causando un accumulo eccessivo di particolato e, in casi estremi, danni al filtro stesso. Pertanto, è fondamentale effettuare controlli periodici e intervenire tempestivamente in caso di anomalie, per garantire il corretto funzionamento del sistema di scarico e mantenere le prestazioni del veicolo.

Quando il sensore di pressione differenziale del filtro antiparticolato (DPF) presenta un malfunzionamento, il veicolo può manifestare una serie di sintomi che compromettono le prestazioni del motore e l’efficienza del sistema di scarico.​

Uno dei primi segnali evidenti è l’accensione della spia di avaria motore sul cruscotto, indicante un’anomalia rilevata dalla centralina elettronica del veicolo. Questo può essere accompagnato da una riduzione delle prestazioni del motore, con un’accelerazione meno reattiva e una sensazione generale di perdita di potenza. Inoltre, si può notare un aumento dei consumi di carburante, poiché il motore potrebbe funzionare in modo meno efficiente a causa delle informazioni errate fornite dal sensore difettoso.

Un altro sintomo comune è l’emissione di fumo nero dallo scarico, dovuto all’accumulo di fuliggine nel DPF che non viene correttamente rigenerato. Questo può portare a un surriscaldamento del motore e della trasmissione, poiché i gas di scarico non vengono adeguatamente evacuati, aumentando la temperatura del sistema. In casi gravi, la mancata rigenerazione del DPF può causare un’intasamento completo del filtro, con conseguente necessità di sostituzione.​

È importante notare che questi sintomi possono variare in base al modello del veicolo e al tipo di motore. Pertanto, è consigliabile effettuare una diagnosi accurata presso un’officina specializzata per identificare con precisione la causa del problema e intervenire tempestivamente, evitando danni più gravi al sistema di scarico e al motore stesso.​

Principali Produttori e Marchi Affidabili

I sensori pressione differenziale sono prodotti sia da OEM (original equipment manufacturer) che da aftermarket. Ecco alcuni dei principali brand:

Bosch: standard di riferimento per qualità e affidabilità. Molto usati in auto tedesche (VW, Audi, BMW, Mercedes).

Delphi: alta precisione, ampia gamma per veicoli europei e asiatici.

Denso: molto presente nei veicoli giapponesi (Toyota, Mazda).

Pierburg: specialista tedesco nei componenti di gestione motore.

Continental/VDO: spesso fornitori di primo impianto.

Hella: fornitore di sensori elettronici e componenti per molte case auto.

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